Il volume affronta la questione di come e in che misura i regimi legali e istituzionali e gli ambienti socio-culturali di una serie di paesi europei (Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Grecia, Italia, Svizzera e Regno Unito), nel quadro delle leggi e delle politiche dell'UE, hanno un impatto positivo o negativo sull'effettiva capacità di questi paesi di integrare migranti, rifugiati e richiedenti asilo nei loro mercati del lavoro. L'analisi si basa sulla comprensione di fattori socio-culturali, istituzionali e legali intesi come "barriere" o "fattori abilitanti", elementi che possono facilitare od ostacolare i processi di integrazione. Il libro esamina le due dimensioni dell'integrazione, ovvero l'accesso al mercato del lavoro (che tradotto nella lingua dei diritti significa il diritto al lavoro) con i suoi corollari (riconoscimento delle qualifiche, formazione professionale, etc.) e condizioni di lavoro non discriminatorie (che, tradotto in un linguaggio dei diritti, significa diritto all'uguaglianza sia formale che sostanziale) ei suoi corollari di benefici e doveri derivanti dall'adesione al mercato del lavoro. Offre quindi un nuovo approccio all'integrazione nel mercato del lavoro e alle questioni di migrazione/asilo, con attenzione agli aspetti legali e includendo riferimenti ai più recenti cambiamenti politici e decisioni legali (inclusi i casi di contenzioso). La ricerca fornisce ad accademici e studenti, ma anche a professionisti e responsabili politici, conoscenze aggiornate che probabilmente avranno un impatto positivo sui cambiamenti politici necessari per affrontare al meglio le questioni dell'integrazione.
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Biblioteca Consiglio Regionale della Puglia Teca del Mediterraneo